IL PROBLEMA DELL’OBESITÀ IN ITALIA

Il sovrappeso e l’obesità sono patologie che affliggono un numero sempre maggiore di persone.

In Italia, la prevalenza di persone in sovrappeso e con obesità cresce al crescere dell’età. Difatti, per quanto riguarda i minori, l’eccesso di peso riguarda 1 minore su 4 ma la quota quasi raddoppia tra gli adulti, raggiungendo il 46,1%tra le persone di 18 anni e oltre.

Quasi un italiano su due è in sovrappeso.

La prevalenza maggiore si riscontra in entrambi i generi nella classe 65-74 anni (61,1%).

Di seguito riportiamo alcuni degli aspetti evidenziati dal rapporto Istat realizzato per il secondo Italian Obesity Barometer Report presentato il 6 ottobre 2020 in occasione del 2nd Italian Obesity summit – Changing Obesity meeting.

Secondo tale rapporto, ben venticinque milioni di italiani sono in sovrappeso o obesità. Tra questi il 46% degli adulti e il 24% degli under 18.

Negli ultimi 30 anni, inoltre, è stato registrato un aumento di incidenza dell’eccesso di peso pari al 30% ed emerge prepotentemente il ruolo del territorio di origine.

In effetti, un dato saliente che emerge analizzando i fattori socio-culturali è la relazione tra l’eccesso di peso e il luogo di origine dell’individuo.

Esiste infatti un legame con aspetti influenti, come, ad esempio, il rapporto con il cibo o l’adozione di modelli alimentari e stili di vita acquisiti e radicati nella zona di nascita prima di diventare adulti, tanto che nelle regioni del Centro-Nord le prevalenze dell’eccesso di peso delle persone nate nel Mezzogiorno sono superiori al dato medio regionale.

Per esempio, in Piemonte dove oltre il 15 % degli adulti residenti ha dichiarato di essere nato in una regione del Mezzogiorno, l’eccesso ponderale delle persone che sono migrate è più elevato del 30 % rispetto al dato medio piemontese.

Viceversa, nelle regioni del Sud Italia, sebbene le prevalenze siano riferite a un campione molto più ristretto per la minore consistenza delle migrazioni da Nord a Sud, le prevalenze delle persone nate al Centro-Nord si collocano sempre al di sotto della media regionale.

Ancora, fatta eccezione per la Sardegna, nella maggior parte delle regioni meridionali più di un terzo dei giovani non pratica né sport né attività fisica: le percentuali più elevate si rilevano in Sicilia (42%), Campania (41%) e Calabria (40%).

L’eccesso di peso riguarda più o meno un giovane su tre nel Sud e nelle Isole contro il 22% di bambini e adolescenti colpiti nel Centro e nell’Nord-Est.

Nel Nord-Ovest va invece meglio: un giovane su cinque ha problemi di peso.

Tra gli adulti, le diseguaglianze territoriali sono meno marcate: si passa dall’11,8% di cittadini del Sud e delle Isole in sovrappeso al 8,8% del Centro.

Forte divario anche tra zone rurali e centri urbani: la percentuale più elevata di persone obese (12%) si rileva nei piccoli centri sotto i 2 mila abitanti contro i 9% dei centri metropolitani.

Ancora, secondo questo rapporto, l’eccesso di peso rappresenterebbe la “seconda causa evitabile di tumori dopo il fumo”.

Altra caratteristica correlata all’incremento dell’obesità è il livello di istruzione: si pensi che nel 2017 l’obesità interessava solo il 6,6% dei laureati mentre saliva al 14% tra coloro che hanno conseguito la licenza media.

Le differenze dipendono anche dal livello di istruzione dei genitori: “La prevalenza di eccesso di peso passa dal 18,5% di bambini e adolescenti con genitori che hanno conseguito la laurea, al 29,5% di quelli i cui genitori hanno un basso titolo di studio”, spiega Roberta Crialesi, dirigente del Servizio Sistema integrato salute, assistenza, previdenza e giustizia di Istat.

È dunque davvero necessaria un’attenzione specifica da parte della classe politica affinché la gravità di questo fenomeno venga analizzata e trattata con soluzioni efficaci.